Nell'ambito musicale spesso si è portati a criticare. Si critica il collega per questioni di tecnica esecutiva, per una errata interpretazione di un determinato brano, per un metodo di insegnamento, ecc. Fino a quando le critiche rientrano in un ambito strettamente professionale, secondo me tutto è giustificato e giustificabile, ma quando queste critiche si spingono ben oltre la sfera professionale e pretendono di entrare nel vissuto e nell'essere stesso dell'individuo, nasce l'incoerenza. Che brutta cosa l'incoerenza. Tu oggi distruggi con due parole la dignità di una persona, di un collega, di un ambiente, e il giorno dopo ti ritrovi ad aver bisogno di loro. Allora dimentichi tutto e fai buon viso a cattiva sorte. Caro amico incoerente e presuntuoso, da oggi in poi, se puoi, prima di sentenziare sulla pelle altrui, ricordati che l'incoerenza delle parole spesso è sinonimo di stupidità. Allora se non vuoi essere stupido impara a rispettare il prossimo tuo come rispetti te stesso.
...un passaggio per un piccolo saluto friulano... mandi mandi ...Loris...
RispondiEliminaciao e complimenti per il tuo blog. vorrei arricchire il mio blog così come lo è il tuo.Piano piano ci riuscirò.a presto!
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