sabato 28 febbraio 2015

COLONNA SONORA DAL FILM "IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO"

E' mio desiderio proporvi in questo post l'ascolto di un brano che a me piace tanto per la sua particolare contabilità e un armonizzazione ricca e vigorosa, sapientemente elaborata dai compositori della colonna sonora, dei quali vi parlerò più avanti. Nel proporvi il brano però non posso esimermi dal descrivere prima il personaggio verso il quale gli autori del film si sono ispirati per la realizzare il lungometraggio. Il film da cui è tratto questo brano è Il Violinista del Diavolo, un film di Bernard Rose con David Garrett [I]Jared HarrisAndrea DeckJoely RichardsonVeronica FerresTitolo originale Der TeufelsgeigerDrammaticodurata 122 min. - Germania, Italia  2013.
Il film narra la storia umana e artistica del grande violinista Niccolò Paganini.
Siamo agli inizi dell'Ottocento. Il violinista Niccolò Paganini dissipa le sue energie fra donne, gioco d'azzardo e stupefacenti. Quel che è peggio, nessuno sembra capire né apprezzare il suo talento. Nessuno, tranne un certo Urbani, mefistofelico agente (del demonio?) che lo convince a firmare un contratto capestro: Urbani garantirà a Paganini il successo, e il "violinista del diavolo", come verrà chiamato il musicista, dopo la morte gli consegnerà la sua anima.
Ma chi è Niccolò Paganini: 
Niccolò Paganini nasce il 27 ottobre 1782 a Genova, in Liguria. Proviene da una famiglia di modeste condizioni: il padre è Antonio Paganini, uomo che ha la passione per la musica e che si occupa di imballaggi, la madre è Teresa Bocciardo. Durante la giovinezza il padre gli impartisce lezioni di mandolino e di chitarra. Il padre lo indirizza inoltre anche verso lo studio del violino.
In ambito musicale Niccolò è un autodidatta, poiché ha ricevuto delle lezioni da maestri di scarso valore e di scarsa preparazione. Continua i suoi studi di violino, ricevendo delle lezioni che gli vengono impartite da Giovanni Costa, maestro della Cappella della Cattedrale di Genova e da Francesco Gnecco, che svolge la professione di operista.
Nel 1795, dopo aver partecipato a svariati concerti tenutisi nella Cattedrale di Genova, parte per Parma con l’obbiettivo di intraprendere gli studi in compagnia di Alessandro Rolla. Quest’ultimo affida al ragazzo  a Ferdinando Pear che, essendo in partenza per l’Austria, gli consiglia di rivolgersi a Gaspare Ghiretti, maestro che gli da lezioni di composizione e di contrappunto.
In questo periodo P, si ammala di polmonite ed è costretto a farsi dei salassi per riprendersi. Questi lo rendono debole fisicamente. Da qui in poi, per il resto della sua esistenza patirà spesso per la sua salute sempre un po’ precaria.
La creatività di Paganini è notevole al punto da essere in grado di riprodurre, con il violino, i suoni della natura, il verso degli uccellini e quello degli altri animali. In questi anni tiene vari concerti in Italia settentrionale e grazie al suo estro creativo viene accolto con grande entusiasmo dovunque. Suonerà anche a Napoli e Roma.  Dal 1802 al 1828 si esibisce ininterrottamente per tutte le più prestigiose piazze italiane.
Dal 1828 in poi, però, Paganini, grazie ai sodalizi lavorativi stretti con impresari dell’epoca e con gli artisti, affronta la prestigiosa platea di tutta Europa: Germania, Polonia, Parigi, Vienna e Londra, riscuotendo ovunque successi. I suoi impresari, anticiperanno il corso della storia sulla metodologia pubblicitaria adottata all’epoca per far conoscere il mito di Paganini, grazie al coinvolgimento costante delle testate giornalistiche più importanti dell’epoca.
La sua vita sentimentale è segnata da alti e bassi. Intrattiene diversi rapporti amorosi con svariate donne dello spettacolo e cantanti. Alcune di queste storie daranno scandalo e per questo lui pagherà con il carcere. Ma la vicenda del film focalizza la sua attenzione sul particolare rapporto amoroso che Paganini pare abbia intrattenuto con la cantante inglese Charlotte Watson vero amore della sua vita. Lo scandalo generato da questa relazione lo farà tornare definitivamente in Italia dove ci resterà fino alla sua morte.
La foga che ci mette nel suonare il suo violino in tutti i concerti è tanta al punto da procurarsi sovente delle lesioni ai polpastrelli della sua mano. Altro particolare curato molto bene nel film, è questo patto segreto con il diavolo che l’artista avrebbe siglato. La legenda metropolitana nasce in virtù della forza e del virtuosismo che lui riesce ad esprimere nei suoi concerti che per i più esperti dell’epoca appare inspiegabile. Da studi accurati è anche molto verosimile la scena dell’osteria raccontata nel film, allorquando lui si esibisce aiutato da un buon fiasco di vino e nella foga dell’esibizione rimarrà con una corda sola e su quella corda riuscirà a riprodurre diversi suoni che normalmente con il violino vengono distribuiti su tutte le corde.
Le colonne sonore del film sono state realizzate ed interpretate dallo stesso attore principale del film: David Garrett, virtuoso violinista tedesco, chiamato il Jimi Hendrix del violino per le sue tendenze a realizzare spesso brani di musica classica rivisti e corretti in chiave rock. Anche il compositore Franck van der Heijden ha contribuito alla stesura della colonna sonora, e sul tema del secondo tempo del concerto per violino e orchestra n 4 scritto da Paganini, insieme hanno realizzato il pezzo centrale e più bello del film che di seguito vi propongo: “Io ti penso amore”. Nel film Garret suona il suo violino accompagnando la cantante Charlotte Watson interpretata dalla bellissima attrice Andrea Deck con la voce dalla cantante americana NICOLE SCHERZINGER.

Un’ ultima curiosità sul violinista Paganini: il famoso detto “Paganini non ripete” ha origine nel febbraio del 1818 al teatro Carignano di Torino, quando il re Carlo Felice di Savoia, dopo aver assistito ad un suo concerto fa in modo che gli arrivi la preghiera di ripetere il brano. Paganini durante i concerti amava improvvisare molto e l’energia che metteva nelle sue prestazioni, come detto prima, era massima; nell’occasione il musicista fa arrivare al re la sua risposta “Paganini non ripete”. Per questa risposta viene conseguentemente revocato a Paganini il permesso di eseguire un terzo concerto in programma.


6 commenti:

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  2. Meravigliosa esecuzione tocca l'anima come l'archetto tocca il violino


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  3. E' stupendo...molto complesso da eseguire e da una emozioen unica

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  4. Struggente e bellissimo brano. Grandi Garrett ed Heijden

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  5. Insuperabile GARRETT...STRUGGENTE DA MORIRE

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  6. Mi ha lasciato senza fiato, nel film si evince di tutto: passione, amore, struggimento e follia unite da una colonna sonora travolgente, tanto toccante quanto "diabolica". Solo David Garret poteva dare il volto al "Violinista del diavolo". Grandioso!

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