Inizio oggi la raccolta delle mie personali preferenze musicali. Oggi propongo il genere sinfonico che a me piace particolarmente. Si tratta della Sinfonia N 1 di Brahms, primo movimento (poco sostenuto-allegro). Il direttore dell'orchestra è Daniel Barenboim. Personalmente lo ritengo tra i più bravi al mondo. Le sue esecuzioni sono ricche di patos. Gli equilibri timbrico ed espressivo delle orchestre che lui cura e dirige raggiungono sempre livelli difficilmente uguagliabili. Il timbro strumentale dell'orchestra in questa esecuzione mi piace particolarmente.
Brahms Symphony No 1-1st Movement
Blog di utilità e di condivisione di contenuti e informazioni culturali con particolare riguardo al grande mondo della musica.
domenica 28 agosto 2011
venerdì 1 luglio 2011
IL CONCETTO DI MUSICA E ARTE PER ME
Il pensiero di oggi è tutto proiettato verso il concetto di musica e arte. Come tutti ormai sanno, io sono un’oboista. Suono l’oboe e attraverso questo strumento musicale comunico ai miei figli, ai miei alunni, il mio modo di essere, il mio carattere, la mia arte. Per dare sfogo a questo mio libero pensiero, ho dovuto faticare un po’. Alla fine ho capito. Ho capito che suonare per me fino a qualche mese fa, stava diventando un incubo. Avevo perso ogni speranza, non riuscivo ad esprimermi più come io desideravo fare. Mi sentivo ingabbiato all’interno di un sistema che non riconoscevo più mio. Chiuso all’interno di un gruppo, quello orchestrale, dove se non ti trovi bene con i tuoi colleghi, se con loro condividi poco o nulla e soprattutto, se non riesci a relazionarti empaticamente con loro, allora difficilmente riuscirai a mantenere la pace interiore e la tranquillità di esprimerti al meglio e di realizzarti in quello che sati facendo.
La musica è tutto questo: è il talento personale, è la passione per lo studio, è la libertà di esprimersi, è la capacità di creare con i suoni sensazioni sublimi, senza vincoli di sorte. Io credo che un bravo musicista debba trovare ispirazione da questi pensieri per non ritrovarsi un giorno a dover rimpiangere se stesso per le cose che avrebbe voluto e potuto fare e non ha fatto; per l’opportunità di mettere a frutto il proprio talento donato liberamente e gratuitamente da Dio, anziché sprecarlo ed essere costretto, suo malgrado, di dover relegare il mestiere di musicista all’intero di una categoria sociale e lavorativa di basso profilo. Non si suona per la paga ma si suona per la passione di esprimere il bello che c’è in noi. Si suona perché ispirati dal bisogno di divino che c’è in noi. Si suona perché il suono è racchiuso nel nostro DNA. Cosa ne pensate?
Iscriviti a:
Post (Atom)