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sabato 23 ottobre 2010
i grandi interrogativi
Arriva un momento della nostra vita nel quale ti poni la domanda fatidica: che cos'è il bene? e che cos'è il male? A questo interrogativo io una risposta me la son data: la nostra stessa vita è interamente dedicata a comprendere, analizzare e catalogare situazioni, eventi, rapporti umani, atteggiamenti, modi di pensare che ci facciano credere che il bene è lì, come pure il male è lì. Una lotta continua, spietata, senza esclusioni di colpi. Il bene contro il male; il positivo contro il negativo; la vita contro la morte. In tutto questo, la mia certezza è: guardarsi bene dentro, nell'intimo della propria anima, al centro del nostro essere, nel nostro cuore. E' lì che si trova il bene, questa entità reale, concreta, viva più di quanto noi possiamo immaginare. Una entità custodita a volte troppo nel nostro profondo per essere scoperta e valorizzata. Bisogna guardarsi bene dentro di noi, in totale silenzio, immersi, anche solo per alcuni minuti, nell'intimo della propria esistenza. Purtroppo anche il male è una entità ben definita, concreta, viva. Anch'essa ha la capacità di ispirare situazioni, azioni, modi di essere e di pensare. Al male bisogna rispondere sempre con il bene. Le religioni del mondo hanno scelto ognuno una figura simbolica diversa, un essere vivente, un uomo in carne ed ossa che potesse inpersonificare e rendere visibile a tutti il bene. Io mi ritengo un cristiano praticante e per me quella figura si chiama Gesù. Altri hanno dato al bene un nome e un volto umano diverso. Ma una cosa è certa. Tutti noi dobbiamo veramente scavare dentro per trovare il nostro bene, qualsiasi nome esso abbia. Chi non si mette a ricercare questo bene, credo non abbia molte speranze di liberarsi dal laccio del male, e dalla sua capacità di soggiogare la stessa nostra esistenza.
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